Pubblichiamo il comunicato dei promotori dell’indagine indipendente sull’inquinamento nelle acque sotterranee a valle della ex discarica di Gerenzano diffuso nei giorni scorsi sulla stampa. Il prossimo incontro pubblico di presentazione dello studio si terrà a Origgio venerdì 11 novembre.
Venerdì 21 ottobre si è tenuta ad Uboldo la seconda delle serate itineranti per la presentazione dello studio indipendente sull’inquinamento dell’acqua di prima falda causato dai rifiuti della ex discarica di Gerenzano, studio che interessa i Comuni di Uboldo, Origgio e Lainate, titolata: “Sorella Acqua”.
Gli organizzatori durante la serata hanno inteso chiarire diversi aspetti riguardanti le dichiarazioni avvenute a mezzo stampa da parte di alcuni amministratori locali, l’indomani la prima uscita pubblica.
Le dichiarazioni del consigliere di Gerenzano, Andrea Pedrotti, oltre a rassicurare i cittadini sul fatto che l’inquinamento non riguardava l’acqua soggetta al consumo umano, cosa oltretutto chiarita già dai proponenti lo studio, concludevano che: “il lavoro svolto per quanto interessante, non aggiunge nulla a quanto già noto”. Mentre per il sindaco di Uboldo, Lorenzo Guzzetti: “la questione è già superata e la situazione sotto controllo”. Una dichiarazione quest’ultima rilasciata senza alcun fondamento da parte del sindaco Guzzetti, in quanto non ha partecipato all’incontro pur essendo ufficialmente invitato così come tutta l’Amministrazione di Uboldo. Non era pertanto a conoscenza delle conclusioni emerse dallo studio.
I proponenti lo studio ritengono pertanto corretto ribadire che, in ambito pubblico, le sole dichiarazioni verbali lasciano il tempo che trovano, ciò che invece conta sono le ragioni supportate da documentazione. Pertanto, sarebbe utile che gli amministratori rendessero pubblici i documenti che attesterebbero le loro conclusioni sulle problematiche emerse dallo studio, in caso contrario, le loro dichiarazioni avrebbero solamente il compito di tutelare il loro “non operato”.
Dimostrino, per esempio, d’aver denunciato il fatto che la “barriera idraulica” (pozzi di sbarramento), unico strumento oggi in uso nel sito per interrompere il passaggio dell’acqua di falda inquinata, negli ultimi anni ha lavorato con una portata di prelievo delle acque vicino ai minimi dati storici e certamente di gran lunga inferiore ai dati di progetto.
Dimostrino d’aver segnalato agli Enti preposti la mancanza della ricerca di alcuni elementi inquinanti nei pozzi di controllo a valle del sito (per es. piezometro denominato U-UNI di Uboldo), come i metalli pesanti, presenti in buone quantità.
Dimostrino d’aver segnalato l’eccessiva distanza dei punti di controllo esterni al sito, i quali offrono i risultati dell’inquinamento con un ritardo di circa tre anni a causa della lentezza dell’acqua di falda.
Sono queste infatti, alcune delle più importanti lacune emerse dallo studio e che contribuiscono al rinnovato inquinamento e ad una insufficiente modalità di controllo. È opportuno quindi che gli amministratori chiariscano, attraverso la presentazione di documenti, se queste anomalie risultate dall’approfondimento dello studio indipendente, fossero già di loro conoscenza, il che d’altra parte sarebbe decisamente grave l’averle tollerate in questi anni, o se, come noi pensiamo, non lo fossero.
In conclusione, nelle prossime serate informative (Comuni di Origgio e Lainate) ci auguriamo che gli amministratori partecipino rimanendo sino alla fine, potendo così chiarire le proprie conoscenze ed eventualmente condividere il documento che verrà inviato agli Enti competenti, contribuendo col proprio sostegno politico a questa meritevole azione civica per la tutela ambientale.